venerdì 17 dicembre 2010

Buon Natale a tutti voi

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     La nascita di Gesù ha tolto ogni distanza tra Dio e l'uomo.
     Dio ha tanto amato l'uomo da diventare uomo.
     Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventasse Dio
     Buon Natale.
                                                                   p. Lino

     Questo fu l'ultimo augurio di buon Natale di padre Lino a tutti noi.
     A questo aggiungo il mio augurio personale per un sereno e Santo
     Natale a tutti voi e alle vostre famiglie.
     I post della catechesi sull'Eucaristia riprenderanno la prima
     settimana di gennaio 2011.

                                                                           Rodolfo

9. A tavola con i Dodici

giotto-ultima-cena
Venuta la sera, egli giunse con i Dodici (Mc 14,17). Dodici persone sono attorno a Gesù: amici, eccetto Giuda (Gesù lo inviterà a lasciare l’assemblea prima dell’eucaristia). Sono degli iniziati a cui egli ha fatto conoscere tutto ciò che ha udito dal Padre (cf. Gv 15,15).
Non ci si comunica senza disposizione di coscienza e di fede. Voi siete mondi, ma non tutti ha detto Gesù (Gv 13,10). E non ci si comunica da soli. L’eucaristia non è semplicemente un mangiare Cristo; è un mangiare Cristo insieme.
Questo insieme è già quello del semplice pasto umano, dove il cibo condiviso lega i commensali e spesso li riconcilia. Nell’eucaristia questo cibo è Cristo stesso: è lui che unisce i credenti, lui che è ricevuto da tutti senza essere diviso. Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane (1Cor 10,16-17). Alla mensa di Dio, è Gesù Cristo che ci unisce e non primariamente il fatto di essere insieme. ...

venerdì 10 dicembre 2010

8. L’Eucaristia: il compimento

La vite e i tralci
Nuova ed eterna alleanza
L’eucaristia è il sacramento dell’amore di Dio. Dio-Amore è il centro del mistero, l’essenza della fede: se non comprendiamo questa esaltante verità non possiamo comprendere nulla né di Dio, né dell’uomo, né dell’universo.
Dio crea l’universo per unire a sé nell’amore tutti gli uomini, per renderli partecipi della sua vita, della sua divinità.
Dio si incarna per sposare l’umanità. Fa passare l’umanità dalla sua condizione di creatura alla Sua condizione divina. Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio... (Mt 22,2-14). È la pasqua! Gesù sposa l’umanità e la conduce a casa sua, alla casa del Padre: Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; perché tu mi hai amato prima della creazione del mondo (Gv 17,24). ...

venerdì 3 dicembre 2010

7. Eucaristia - Sacramento della Pasqua

    L'ultima cena
L’eucaristia sacramento dell’alleanza è anche il sacramento della pasqua. La vigilia della sua passione Gesù afferma: Ho desiderato ardentemente di mangiare questa pasqua con voi, prima della mia passione (Lc 22,15). Istituisce l’eucaristia proprio durante la pasqua ebraica. Egli stesso indica esplicitamente il riferimento dell’eucaristia alla pasqua ebraica. Non è possibile ignorare questi collegamenti. Non è possibile capire la Pasqua cristiana ed espressioni come Cristo, nostra Pasqua è stato immolato (1Cor 5,7), se non sappiamo che cosa ha riempito il cuore di Cristo e degli apostoli durante la pasqua dell’ultima cena. Che cos’era per loro la Pasqua?
Questa festa di origine cananea risale molto tempo prima dell’esodo dall’Egitto. Ha la stessa età della primavera, dei greggi e dei pastori. È il sacrificio di Abele (Gen 4,4). ...

giovedì 25 novembre 2010

6. Eucaristia - Sacramento dell’alleanza

gesù emmausQuesto è il mio sangue dell’alleanza (Mt 26,28; Mc 14,24); questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue che viene versato per voi (Lc 22,20; 1Cor 11,25).
I materiali di cui si serve l’eucaristia cristiana non sono affatto una semplice materia bruta, ma sono pietre già squadrate e sapientemente lavorate. Non possiamo partire da zero con le formule eucaristiche cristiane, come non si può partire da zero col vangelo. Nei due casi, per un disegno provvidenziale, abbiamo un Antico Testamento che non è possibile saltare a pie’ pari. Se infatti la provvidenza ha giudicato necessaria questa tappa, non abbiamo né il diritto né la possibilità di cancellarla con un colpo di spugna.
L’eucaristia è dominata dall’idea, dalla realtà dell’alleanza. È radicata nell’alleanza, compie l’alleanza.
Chi è sposato porta al dito il segno dell’alleanza: esso significa dono totale, corpo e anima, per tutta la vita, nell’amore. ...

lunedì 15 novembre 2010

5. Eucaristia - Sacramento della creazione

La creazione di MichelangeloLa storia degli uomini, la storia della Chiesa, la mia storia personale cominciano con la creazione.
La salvezza dell’uomo è legata alle alleanze d’amore con Dio, di cui la prima è la creazione, il primo sacramento dell’incontro con il Padre.
La creazione è il primo gesto di amore per noi, un gesto sconfinato come l’universo. Un gesto permanente perché la creazione esce ora dalle mani di Dio come da una sorgente. O meglio, la creazione è il cuore di Dio che non cessa di donarsi. La creazione è il primo gesto di Dio per l’uomo come il concepimento è il primo gesto di amore dei genitori per il proprio bambino. È il primo gesto a cui ne dovranno seguire tanti altri fino a quando il figlio diventa grande come i genitori: fino a quando l’uomo diventa grande come Dio.
La creazione è dunque qualcosa che Dio sta perfezionando verso una migliore vita, coscienza, umanizzazione, divinizzazione. ...

domenica 7 novembre 2010

4. Il pasto eucaristico



Il pane e il vino, frutti della terra e del lavoro dell’uomo, sono naturalmente destinati a essere condivisi a tavola. Il Signore, infatti, istituì l’eucaristia mentre cenavano (Gv 13,2), cioè durante un pasto: a mensa con i dodici (Mt 26,20). L’eucaristia è un pasto condiviso: Prendetelo e distribuitelo tra voi (Lc 22,17).
Un pasto condiviso è molto più del nutrirsi e del dissetarsi: è un importante gesto umano!
È una celebrazione rituale della famiglia, della fraternità, dell’amicizia, dell’ospitalità, della riconciliazione. Il simbolo dell’eucaristia non è l’atto del mangiare, ma quello di condividere nella comunione fraterna: condividere il pasto con qualcuno significa riconoscerlo come fratello. ...

sabato 30 ottobre 2010

3. Pane e vino

Eucaristia 6
Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, versato per molti. In realtà vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio" (Mc 14,22-25).
Il pane e il vino sono gli alimenti base, simbolo di tutti gli altri, almeno nella nostra civiltà occidentale. Al Padre si chiede il pane quotidiano, cioè, tutto ciò che è necessario alla vita. Il vino, poi, è necessario per un pasto completo e festoso: Il vino è come la vita per gli uomini, purché tu lo beva con misura. Che vita è quella di chi non ha vino? Questo fu creato per la gioia degli uomini. Allegria del cuore e gioia dell’anima è il vino bevuto a tempo e a misura (Sir 31,27-28). …

domenica 24 ottobre 2010

2. Vivere in eucaristia



Tutto ciò che esiste è dono di Dio ed esiste solo per far conoscere e gustare la paternità di Dio, per fare della vita dell’uomo una comunione con Dio. Il frutto e l’acqua, il latte e la carne, l’aria e il sole sono l’amore divino fatto nutrimento e vita per l’uomo.
Tutti gli altri animali mangiano e vivono per essere al servizio dell’uomo, per essere eventualmente suo cibo. Questo è il senso di quella solenne presentazione dell’Eden in cui spetta ad Adamo di dare un nome a ogni creatura, cioè di prenderne possesso come dono di Dio (Gen 2,19). ...

giovedì 14 ottobre 2010

1. L’Eucaristia

Eucaristia 2 L’eucaristia è il sacramento più grande. Al vertice dell’iniziazione cristiana sta l’eucaristia.
Il battesimo è l’immersione nella morte di Cristo. Ma Cristo è morto per risuscitare. Anche noi dunque siamo stati immersi nella morte di Cristo per partecipare alla sua risurrezione.
Ora esiste un sacramento della risurrezione: l’eucaristia. Il battesimo chiama l’eucaristia.
La confermazione è il sacramento dello Spirito di vita, dello Spirito che ha risuscitato Gesù dai morti (Rm 8,11). Anch’essa dunque conduce al sacramento di cui Cristo ha detto: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno (Gv 6,54). Così, l’eucaristia è il traguardo del cammino d’ingresso nella Chiesa, la vetta dell’iniziazione. ...

martedì 5 ottobre 2010

9. "Se non ti senti chiamato, datti da fare perché il Signore ti chiami"

vieni-a-me Diciamo ora due cose da tener presenti e da vivere:
1 - come gli altri sacramenti, anche la confermazione non è riducibile al rito, cioè non basta ricevere il sacramento e tutto finisce lì. Essa apre una fonte perenne a cui è necessario attingere e bere ogni momento della vita. Il soffio dello Spirito non cadrà, ma è necessario rivolgergli la vela. Lo Spirito Santo, amico e dolce ospite dell’anima non se ne andrà più, ma è necessario non ridurlo al silenzio e lasciarlo agire con la sua forza divina;
2 - confermare dei laici e non metterli in situazione di responsabilità e di servizio nella chiesa significherebbe non sapere ciò che si fa, non capire le conseguenze della confermazione. E non diciamo sbrigativamente che non si trova un posto di lavoro e di servizio per tutti, che non si sa cosa dar loro da fare. Il Signore chiama, tutti i giorni e a tutte le ore, operai per la sua vigna (Mt 20,1-16). Chiama me che ti parlo e te che mi ascolti e che forse ce ne stiamo tutto il giorno oziosi o sottoccupati perché crediamo che nessuno ci abbia presi a giornata. Noi tutti siamo ingaggiati dal giorno del nostro battesimo e della confermazione: non aspettiamo un’altra chiamata, un altro contratto di lavoro perché aspetteremmo invano. E giacché siamo sull’argomento non sarà superfluo ricordare a tutti che il Signore ci chiama a lavorare, non ad impicciare; a servire, non a dominare e a comandare.
Se qualcuno fosse perplesso o non si sentisse chiamato, ricordi la frase di sant’Agostino: "Se non ti senti chiamato, datti da fare perché il Signore ti chiami".

- Fine -

giovedì 23 settembre 2010

8. Ora vediamo di capire come lavora Dio.

BraccioChe cosa significa, concretamente, per il battezzato il gesto di Cristo e della chiesa che è la confermazione? Che cosa realizza? Che cosa apporta in più rispetto al battesimo?
Siamo immersi nelle opere di Dio. Ora vediamo di capire come lavora Dio.
Dio è amore: le tre persone operano in perfetta unione. Ma - come abbiamo detto parlando del credo - la loro azione comune non si confonde: tutto comincia dal Padre, tutto è realizzato dal Figlio mandato dal Padre, tutto viene portato a compimento dallo Spirito Santo mandato dal Padre e dal Figlio.
Così il Padre crea il mondo, lo crea per mezzo del Figlio, e lo   per farne sgorgare la vita. Sarà sempre così. Per usare un’immagine, un’analogia tradizionale: il Padre è come il braccio da cui parte la forza e il movimento; il Figlio è come la mano che esegue; lo Spirito è come il dito che rifinisce e porta a termine. Così le persone divine formano un tutt’uno, agiscono sempre insieme, fanno la stessa cosa e nel medesimo ordine, ma a stadi diversi: il Padre progetta, il Figlio realizza, lo Spirito perfeziona. ...

venerdì 17 settembre 2010

7. Partecipiamo all’unzione del "Cristo" per continuare la sua missione.

catech33 Riprendiamo, a questo punto, quanto stavamo dicendo, qualche momento fa, riguardo al significato dell’olio.
Il sacro crisma usato nella confermazione è un olio di oliva profumato con essenze balsamiche.
Come abbiamo già detto, con l’olio, nella civiltà biblica, si curavano i malati, si consacravano i sacerdoti, i re e i profeti, si ungevano la testa o i piedi dell’ospite che si voleva onorare. Come fece Maria Maddalena con Gesù (Gv 12,1-8).
Gesù è detto Messia, Cristo, Unto, consacrato con una unzione spirituale interiore. Ciò significa che è invaso dallo Spirito Santo con il quale forma un unico Dio: l’uomo Gesù è "unto", imbevuto totalmente di divinità e di Spirito Santo.

mercoledì 8 settembre 2010

6. Unzione, gesto simbolico

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[#End of Shooting Data Section] Nel battesimo, al gesto dell’immersione nell’acqua, segue un’unzione con l’olio santo, un tempo su tutto il corpo, oggi solo sulla testa, per significare l’assimilazione del nuovo cristiano a Cristo. Infatti, Cristo e cristiano vogliono dire "unto", consacrato con l’unzione. Un’altra unzione costituisce l’apice della confermazione.
Per noi oggi la parola "unto" suona veramente male: unto, bisunto, sozzo, condimento grasso, ecc... L’olio, poi, ha ormai solo sentore di cucina e di garage. Ma nella medicina dell’antichità l’olio era uno dei medicinali più comuni: si faceva bere l’olio, lo si applicava come lozione, come unzione, come frizione, come impacco. L’unzione con l’olio veniva adoperata come mezzo terapeutico per guarire le ferite, per lenire i dolori, per regolare le funzioni organiche, per rinforzare le membra, ecc.: questo sarà il significato dell’olio nel sacramento dell’unzione degli infermi. ...

mercoledì 1 settembre 2010

5. Battesimo e confermazione, due riti diversi per due grazie diverse, ma complementari.

BATTESIMO X WEBI testi del Nuovo Testamento ci presentano il battesimo e la confermazione come due sacramenti distinti e nello stesso tempo collegati tra di loro. Leggiamo negli Atti degli apostoli: "All’udire tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Cosa dobbiamo fare, fratelli?". E Pietro disse: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo"" (At 2,37-38). E Paolo scrive nella lettera a Tito: "Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, traviati, schiavi d’ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, degni di odio e odiandoci a vicenda. Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù d’opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna" (Tt 3,3-7).

mercoledì 25 agosto 2010

4. "finché Dio sia tutto in tutti" (1Cor 15,28)



"Facendo memoria" della pentecoste nella confermazione, la chiesa significa dunque di non essere una società umana, né una società religiosa, e neppure un popolo di Dio, ma il popolo di Dio. Essa proclama di essere nata, duemila anni fa, a Gerusalemme e di nascere costantemente dallo Spirito della pentecoste. L’umanità in attesa, come la Vergine dell’annunciazione, come l’abisso primordiale della creazione, riceve la sua fecondità da questo soffio del Padre. ...

lunedì 9 agosto 2010

3. La confermazione, sacramento della pentecoste

ColombaUn sacramento non è mai una devozione privata: è un atto ecclesiale, cioè della comunità universale. E deve essere un "segno" per il mondo. La confermazione è il sacramento di quella pentecoste che strappò i discepoli dal chiuso del loro cenacolo per gettarli come testimoni in mezzo ad una folla di persone "di ogni nazione che è sotto il cielo".
La confermazione è un gesto di Cristo, nella sua chiesa, per il mondo. I sacramenti non sono innanzitutto degli eventi spirituali nella storia personale di ciascuno; sono invece degli eventi della storia della salvezza per il popolo di Dio e per l’umanità. Tutti i sacramenti celebrano l’evento pasquale di Gesù salvatore che è sorto sul mondo come un sole senza tramonto ed è vivente nella chiesa. ...

giovedì 29 luglio 2010

2. Chi è lo Spirito Santo?


Ne abbiamo parlato diffusamente nella spiegazione del credo. Qui vorrei ricordare un episodio che illustra in modo squisito quanto vogliamo dire dello Spirito. È accaduto ad un missionario francescano, padre Cormac. Un giorno comincia la primissima istruzione di un indiano della tribù dei navajos, analfabeta, che chiede il battesimo. Non aveva ancor detto tre parole del "Padre nostro" che il vecchio indiano lo interrompe e recita d’un fiato tutta quella preghiera, nella sua lingua e senza errori. Il missionario rimane stupito e gli chiede: "Chi ti ha insegnato questa bella preghiera?". E il vecchio: "Ascolto il vento che parla!"; Ogni domenica i navajos, radunati attorno a una radiolina nelle riserve dell’Arizona, ascoltavano, nel più grande silenzio, il vento che parla". ...

giovedì 22 luglio 2010

1. La confermazione del battesimo (Cresima)

image Parliamo del sacramento della confermazione del battesimo, detto comunemente cresima. Il Concilio Vaticano II ci ha presentato la chiesa che è innanzitutto una comunità, il popolo di Dio, in cui tutti ricevono lo Spirito Santo e hanno responsabilità nella missione.
Di fronte a questa presa di coscienza, che cosa significa per il laico essere confermato? Che cosa significa nella chiesa il fatto di celebrare la confermazione dei suoi battezzati? Nella confermazione del battesimo, il battezzato è chiamato a prendere coscienza personalmente di ciò che significa essere cristiano e degli impegni che deve vivere.
Qual è il senso del sacramento della confermazione? Che cosa aggiunge al battesimo?
Riassumiamo le principali risposte date nel corso della storia:
- "La confermazione è per il battesimo ciò che la crescita è per la nascita" dice San Tommaso d’Aquino;
- è il sacramento dell’apostolato;
- è il sacramento della forza, del coraggio, del martirio;
- è il sacramento dello Spirito Santo, una nuova pentecoste. Il battesimo dona già lo Spirito Santo, lo Spirito che fa vivere della vita di Dio. La confermazione lo dà in pienezza: fa del battezzato un cristiano perfetto. Battesimo e confermazione: due tappe inseparabili di una stessa santificazione;
- è il sacramento della comunione ecclesiale. La presenza del vescovo o del suo delegato esprime l’unità di tutti i cristiani, di cui il vescovo è il legame e il garante. ...

martedì 6 luglio 2010

10. "Il battezzato è l’uomo che ha ricevuto l’ordine di diventare Dio".

cascata1 Fatta questa carrellata veloce sui dati della bibbia, vogliamo tirare qualche conseguenza. Il battesimo è innanzitutto diluvio, Mar Rosso, croce insanguinata; il suo primo momento è di far morire.
L’acqua, legata al processo dell’immersione è innanzitutto un simbolo di morte. Il battesimo cristiano è quindi qualcosa di più di un’abluzione, d’una purificazione. Il battesimo nel nome di Gesù crocifisso richiede di più: l’unigenito Figlio di Dio è morto e quindi anche il battezzato muore definitivamente a una certa vita, quella del peccato, per passare a una vita di risorto con Cristo e come Cristo.
acquaMa l’acqua non ha solo un significato di morte; ha soprattutto un significato di vita. Accanto alla rappresentazione della morte, dunque, ne esiste anche un’altra: l’acqua è vita, l’acqua rende fertile la terra. È feconda. L’uomo vive di acqua.
Nella celebrazione del battesimo morte e vita sono stranamente associate: il fatto che solo il sacrificio rende vivi, che solo l’affrontare il mistero della morte porti alla vita, diventa estremamente chiaro nel doppio simbolismo dell’acqua, nel quale l’unità della morte e della risurrezione si preannuncia in un unico gesto simbolico. ...

martedì 29 giugno 2010

9. Il battesimo cristiano è …


Il giorno della pentecoste lo Spirito scende sui discepoli come soffio di vento gagliardo, con le sue lingue di fuoco e il rumore fragoroso. Pietro spiega alle folle meravigliate ciò che sta accadendo: "Gesù… innalzato alla destra di Dio, dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire" (At 2, 32-33). I presenti "all’udire tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare fratelli?". E Pietro disse: Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo… Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone" (At 2, 37-41). ...


mercoledì 23 giugno 2010

8 - Che differenza c’è tra il battesimo cristiano e tutti gli altri battesimi?"


A questo punto forse è superfluo ricordare che il rito del battesimo non è stato inventato da Gesù Cristo, come anche l’unzione d’olio, il matrimonio o il fatto di mangiare pane e bere vino… Il Signore e la chiesa hanno utilizzato realtà naturali e riti umani e li hanno arricchiti con la presenza divina per farli diventare segni efficaci della grazia, sacramenti.

Diciamo quindi due parole sul significato naturale dell’acqua per comprendere più facilmente e più profondamente il significato dell’immersione nell’acqua del battesimo. ...

martedì 15 giugno 2010

7. "Siamo chiamati figli di Dio e lo siamo realmente" (1Gv 3, 1)

205qmc7 Dice il Concilio Vaticano II: "Mediante il battesimo, gli uomini vengono inseriti nel mistero pasquale di Cristo: con lui morti, sepolti e risuscitati ricevono lo spirito dei figli adottivi "nel quale esclamiamo: abbà, Padre!" (Rm 8, 15), e così diventano i veri adoratori che il Padre ricerca" (SC 6).
San Paolo ci ricorda che "siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo" (1Cor 12, 13). San Giovanni insegna che il battesimo ci innesta in Cristo per costituire con lui e fra di noi l’unica vite dai molti tralci (Gv 15). E san Tommaso d’Aquino ci insegna che la grazia santificante è una grazia fraterna. ...

martedì 8 giugno 2010

6. Il peccato, ogni peccato è una rottura

Leggiamo nel documenti del Concilio Vaticano II: "Solo Cristo, presente per noi nel suo corpo, che è la chiesa, è il mediatore e la via della salvezza; ora egli, inculcando espressamente la necessità della fede e del battesimo, ha insieme confermata la necessità della chiesa, nella quale gli uomini entrano mediante il battesimo come per la porta" (LG 14).
Ma prima di varcare questa porta del battesimo occorre la fede, l’esperienza dell’Altro, di Dio: in questa esperienza di fede cresce un poco per volta il rapporto personale con Dio, cresce l’amore per lui. Ci vuole del tempo per conoscersi, legarsi, donarsi: è il fidanzamento dell’uomo con Dio. Dio ha impiegato lunghi secoli per rivalersi agli uomini. Convenite quindi con me che ci vorranno almeno dei mesi per preparare un adulto al battesimo o per rivelare Gesù Cristo a dei genitori non praticanti che chiedono il battesimo per il loro bambino: lunghi mesi perché la fede cresca a sufficienza per esplodere in una sincera professione quando il celebrante del battesimo chiederà: "Credi in Dio Padre…?, e in Gesù Cristo…?, e nello Spirito Santo…?". ...

lunedì 31 maggio 2010

5. La salvezza è una persona, è Qualcuno, è Gesù Cristo

gesu_con_bambini Da quanto abbiamo detto fino a questo punto, sorge per noi un avvertimento importante e grave: Non chiudiamo Dio negli angusti limiti dei nostri cuori e delle nostre teste. Permettiamo a Dio di essere Dio e di comportarsi da Padre infinitamente amante di tutti gli uomini. Sta scritto nella lettera agli Efesini: "Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Ef 4, 6). Per opera di suo Figlio egli salva tutti, coscienti o non, attraverso il battesimo di desiderio. Ma non possiamo pensare che l’"incoscienza", la non conoscenza di questa fondamentale verità da parte di un numero grandissimo di uomini non sia un problema grave e serio. È un problema gravissimo e molto serio. …

martedì 25 maggio 2010

4. "Chi opera la verità viene alla luce" (Gv 3, 21)

Battesimo Magdi Allam Ascoltiamo con la massima attenzione questo brano del  Concilio Vaticano II che è molto illuminante al proposito: "Con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo… Nascendo da Maria vergine egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato… Il cristiano certamente è assillato dalla necessità e dal dovere di combattere contro il male attraverso molte tribolazioni, e di subire la morte; ma associato al mistero pasquale e assimilato alla morte di Cristo, andrà incontro alla risurrezione, confortato dalla speranza. E ciò non vale solamente per i cristiani ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo infatti è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale" (GS 22). La maggior parte degli uomini, purtroppo, non saprà mai questa consolante verità che li riguarda così profondamente e personalmente; e questo ci dà molta pena.  ...

lunedì 17 maggio 2010

3 – Che cos’è il battesimo di desiderio?

Che cos’è il battesimo d’acqua?
È il battesimo rituale, ufficiale, quello celebrato in chiesa, quello che abbiamo ricevuto noi, quello che viene scrupolosamente annotato nei registri parrocchiali: lo conoscete tutti. Ne parleremo in seguito.
Che cos’è il battesimo di desiderio?
È il battesimo di sincerità, di onestà. Questo battesimo non comporta alcuna conoscenza esplicita né di Gesù Cristo, né della chiesa, né del battesimo di acqua. È il battesimo di solo Spirito Santo che soffia dove vuole e ispira a chi vuole un inizio di buona volontà. Raggiunge tutti coloro che non rifiutano con ostinazione quel po’ di luce che giunge fino a loro. ...

lunedì 10 maggio 2010

2 - "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio…” (Gv 3, 1-21)

gesu_nicodemo Che cosa vuol dire essere in Cristo?
Essere in Cristo vuol dire: diventare un’unica cosa con lui, un’unica persona con lui (Gal 3, 28), Figlio prediletto del Padre, diventare un tutt’uno con lui nel suo essere, nella sua vita, nella sua morte, risurrezione e ascensione al Padre.
La salvezza dunque non è qualcosa, ma Qualcuno: è Cristo stesso. Nella sua persona troviamo il perdono dei peccati, la riconciliazione con Dio e con gli altri, l’adozione divina (diventiamo veramente figli di Dio), il dono dello Spirito Santo, la vittoria sulla morte; in una parola: la nuova vita, la vita della grazia, la vita divina.
Da qui l’importanza d’incontrare Gesù Cristo e di formare un’unica cosa con lui. È lui l’unico mezzo per arrivare al Padre. Dice Gesù nel vangelo di Giovanni: "Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv 14, 6). Gesù è la vita obbligata per andare al Padre. ...

mercoledì 5 maggio 2010

1 – Il Battesimo

1828039787 Il battesimo è per il cristiano un inizio. È la porta d’ingresso nella chiesa, la porta della salvezza, la porta degli altri sacramenti. Poiché il battesimo è un inizio riportiamoci "in principio", all’inizio di tutti i tempi, alla sorgente di tutti gli esseri: all’amore onnipotente e traboccante del Creatore. Aprendo la bibbia leggiamo: "In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque" (Gen 1, 1-2).
In principio dunque c’è un Dio Padre che prepara con amore la culla degli uomini suoi figli. In principio, sulle acque che daranno origine ad ogni vita, è presente lo Spirito di Dio. Nessun peccato potrà cancellare il fatto che ogni uomo è nato da questa sorgente e da questo Spirito. L’amore paterno di Dio è perciò esteso ad ogni essere che fa parte della creazione, a chiunque appartiene a quella umanità formata da lui "a sua immagine e somiglianza" (Gen 1, 26). ...

lunedì 26 aprile 2010

10 - Ma liberaci dal male

00Michele_Arcangelo Forse sarebbe meglio tradurre quest’ultima invocazione: Ma liberaci dal Maligno, come leggiamo nella preghiera sacerdotale di Gesù in Gv 17,15: “Non chiedo che Tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal Maligno”.
Il Padre nostro ci fa chiedere prima il perdono dei peccati commessi, poi ci fa domandare di evitarli in avvenire, con l’invocazione: Liberaci dal male, liberaci dal Maligno.
Il male viene dal Maligno che ha introdotto il peccato nel mondo, essendo omicida fin dal principio (Gv 8,44).
Scrive sant’Ambrogio: “Il Signore che ha cancellato il vostro peccato e ha perdonato le vostre colpe, è in grado di proteggervi e di custodirvi contro le insidie del diavolo che è il vostro avversario, perché il nemico che suole generare la colpa, non vi sorprenda. Ma chi si affida a Dio, non teme il diavolo. "Se infatti Dio è dalla nostra parte, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31). ...

mercoledì 21 aprile 2010

9 - Non ci indurre in tentazione

_preghiera-jpii-edi Il  racconto della passione di Gesù ci fa capire il significato della parola indurre. Nel Getsemani, gli apostoli sono esposti al pericolo di entrare nella tentazione di cedere a satana. Non ci indurre in tentazione significa perciò: Fa’ che non entriamo nella tentazione, cioè nella situazione critica di chi comincia ad essere affascinato dal male. Il diavolo è nemico sleale e si trasforma in angelo di luce (2Cor 11,14) presentando il male come bene e il bene come male.
Gesù ci esorta: “Vegliate e pregate per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mt 26,41).
E san Paolo scrive: “Attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo... Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi” (Ef 6,10-18).

giovedì 15 aprile 2010

Grazie Padre Lino.

image Carissimi,
avete ricevuto tante lettere da Padre Lino. Questa purtroppo non ve la scrive lui, ma un confratello della sua comunità perché ieri sera Padre Lino ci ha lasciato per nascere – in questa Pasqua – alla gloria del Signore Risorto.
Le nubi passano, il Cielo rimane” – era solito ripetere e, con questa frase, esprimeva l’ottimismo sereno con cui ha sempre accompagnato gli avvenimenti del mondo e della Chiesa e con cui ha vissuto ogni momento della sua vita.
Non era l’ottimismo della persona cui tutto corre bene, ma la gioia del credente che ha interiorizzato il messaggio evangelico e la certezza che, anche in mezzo a tante opposizioni, il regno di Dio si sta realizzando nel mondo.
Era nato a Mezzocorona (TN) il 26 febbraio1939 ed era stato battezzato, due giorni dopo la nascita, nella parrocchia di S. Maria Assunta. Era un martedì – e ci teneva a sottolinearlo – perché era il giorno in cui il curato battezzava i figli della gente semplice della campagna, mentre i ricchi erano battezzati dal parroco la domenica.
Cresciuto in una famiglia di profonde convinzioni cristiane, ha interiorizzato i valori evangelici che poi ha tradotto nella sua vita: l’onestà e la lealtà anzitutto, poi l’amore per il povero e la disponibilità ad aiutare chiunque fosse in difficoltà. ...

lunedì 12 aprile 2010

8 - Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori

gesperdonapg2 Noi non possiamo amare Dio se non amiamo i fratelli: “Se uno dicesse: ‘Io amo Dio’, e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello” (1Gv 4,20-21).
Nel rifiuto di perdonare ai nostri fratelli, il nostro cuore si chiude e la sua durezza lo rende impermeabile all’amore misericordioso del Padre. Concretamente, chi non desidera perdonare il fratello non desidera neppure essere perdonato da Dio. Come esiste un solo amore per Dio e per il prossimo, così esiste un solo perdono dato e ricevuto. Il grande ostacolo al perdono è la superbia e la falsità. Giusto risulta solo colui che riconosce i suoi peccati e implora da Dio il suo perdono come dono non meritato (Lc 18,9-14). “Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli, che è fedele e giusto, ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi” (1Gv 1,8-10). ...

venerdì 9 aprile 2010

7 - Dacci oggi il nostro pane quotidiano

image Durante la sua vita mortale Gesù nutrì le folle con la parola di Dio, ma sentì ugualmente forte il problema della fame e della mancanza di pane: “Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare. Se li mando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono da lontano” (Mc 8,2-3).
Nel Padre nostro Gesù ci esorta a chiedere il necessario sostentamento della vita, non da egoisti, ma secondo lo spirito del Vangelo. Leggiamo nel vangelo secondo Matteo: “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro che è nei cieli li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro che è nei cieli infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena” (Mt 7,25-34). ...

sabato 3 aprile 2010

Buona e santa Pasqua

Buona e santa Pasqua apportatrice di tutte le inesprimibili ricchezze dell'amore di Dio-Trinità.
p. Lino

croce1Confessiamo perciò, fratelli, senza timore, anzi proclamiamo che Cristo fu crocifisso per noi. Diciamolo non già con timore, ma con gioia, non con rossore, ma con fierezza. L'apostolo Paolo lo comprese bene e lo fece valere come titolo di gloria. Poteva celebrare le più grandi e affascinanti imprese del Cristo. Poteva gloriarsi richiamando le eccelse prerogative del Cristo, presentandolo quale creatore del mondo in quanto Dio con il Padre, e quale padrone del mondo in quanto uomo simile a noi. Tuttavia non disse altro che questo: "Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del nostro Signore Gesù Cristo (sant'Agostino).

home_0_01_01 “Io, Cristo, ho distrutto la morte, ho vinto il nemico, ho messo sotto i piedi l’inferno, ho imbrigliato il forte e ho elevato l’uomo alle sublimità del cielo.Sono io il vostro perdono, io la Pasqua della redenzione, io l’Agnello immolato per voi, io il vostro lavacro, io la vostra vita, la vostra risurrezione, la vostra luce, la vostra salvezza, io il vostro re. Io vi porto in alto nei cieli. Io vi risusciterò e vi farò vedere il Padre che è nei cieli. Io vi innalzerò con la mia destra”. (Dall’Omelia pasquale di Melitone di Sardi)

lunedì 29 marzo 2010

6 - Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra

image La volontà del Padre nostro è “che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4).
Il suo comandamento, che compendia tutti gli altri e ci manifesta la sua volontà, è che ci amiamo gli uni gli altri, come egli ci ha amato. “Dio ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà... il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose... In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà” (Ef 1,9-11).
Dicendo: Padre, sia fatta la tua volontà noi chiediamo con insistenza che si realizzi pienamente questo disegno della benevolenza di Dio sulla terra, come è già realizzato in cielo.
Entrando nel mondo, Cristo dice: “Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà” (Eb 10,5-7).
E durante la sua vita terrena ci ha detto: “Io non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato (Gv 5,30); “Io faccio sempre le cose che gli sono gradite” (Gv 8,29).

martedì 23 marzo 2010

5 - Venga il tuo regno

vengailtuoregno Il regno di Dio è l’argomento essenziale della predicazione di Gesù. I Vangeli sinottici (Matteo, Marco e Luca) parlano un centinaio di volte del regno di Dio o del regno dei cieli.
Davanti a Pilato, Gesù dichiara: “Il mio regno non è di questo mondo” (Gv 18,36).
Il regno di Dio non è come i regni di questo mondo. Non è conquistato e conservato con le armi, non è il risultato di un successo politico o elettorale. Il regno di Dio è la forza dell’amore di Dio che solleva il mondo dalla perdizione alla salvezza. “Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3,16-17). “Ringraziamo con gioia il Padre chi ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati” (Col 1,12-13).
Il dominio regale e salvifico di Dio si realizza mediante la liberazione dal peccato, che è il rifiuto della signoria del Padre celeste. ...

lunedì 15 marzo 2010

4 - Sia santificato il tuo nome


Il nome, nel linguaggio della Bibbia, esprime l’essere, il carattere, la funzione di colui che lo porta. Il nome di Dio è Dio stesso come l’abbiamo conosciuto dal Figlio Gesù.
Sul finire della sua vita terrena Gesù ha detto al Padre: “Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo (Gv 17,6).
Domandare che il nome di Dio sia santificato vuol dire chiedere che egli sia conosciuto da tutti come il Santo (Άγίοσ significa non di questa terra), colui che è totalmente diverso da ogni altro essere, “il solo che possiede l’immortalità, che abita in una luce inaccessibile; che nessuno tra gli uomini ha mai visto né può vedere” (1Tm 6,16).

lunedì 8 marzo 2010

3 - Padre nostro che sei nei cieli

creazione_uomo
Fin dalle prime parole la Preghiera del Signore ci introduce negli orizzonti immensi del mistero di Dio e dell’uomo. Il Signore del mondo è il Dio dell’uomo, il suo Creatore, il suo Padre. Scrive san Tommaso d’Aquino: “L’amore ha impedito a Dio di restare solo”.
Noi possiamo invocare Dio come Padre perché ci è rivelato dal Figlio suo fatto uomo e perché il suo Spirito ce lo fa conoscere.
Scrive Tertulliano: “L’espressione Dio-Padre non era mai stata rivelata a nessuno. Quando lo stesso Mosè chiese a Dio chi fosse, si sentì rispondere un altro nome. A noi questo nome è stato rivelato nel Figlio: questo nome, infatti, implica il nuovo nome del Padre.

lunedì 1 marzo 2010

2 - Il Padre nostro è la preghiera della Chiesa

Padre Nostro
Le prime comunità cristiane pregano la Preghiera del Signore tre volte al giorno (Didaché 8,3) in sostituzione delle diciotto benedizioni della preghiera ebraica. Il Padre nostro è una preghiera essenzialmente comunitaria.
Scrive san Giovanni Crisostomo: “Il Signore ci insegna a pregare insieme per tutti i nostri fratelli. Infatti egli non dice Padre "mio" che sei nei cieli, ma Padre "nostro", affinché la nostra preghiera salga, da un cuore solo, per tutto il Corpo della Chiesa”.
Dal quarto secolo la preghiera di Gesù è collocata nel cuore della celebrazione della Cena del Signore (nella Messa). Essa è preceduta da queste parole: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire...
Senza questo precetto esplicito del Signore nessuno avrebbe mai avuto l’ardimento di chiamare Dio: Padre nostro. Senza Cristo non avremmo mai saputo d’essere realmente figli di Dio e partecipi della natura divina e, dunque, non avremmo mai saputo quanto Dio ci ama.

mercoledì 24 febbraio 2010

1 - IL PADRE NOSTRO – La preghiera del Signore

CristoPray “Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e, quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli” (Lc 11,1).
In risposta a questa domanda il Signore affida alla sua Chiesa la preghiera cristiana fondamentale. San Luca ci riporta un testo più breve di questa preghiera (di cinque richieste), san Matteo una versione più ampia (di sette richieste). La tradizione liturgica della Chiesa ha sempre usato il testo di san Matteo:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti come noi
li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.

lunedì 22 febbraio 2010

Padre nostro - Preghiera del Signore

Con il post n. 60 - "Cieli nuovi e terra nuova" abbiamo concluso le catechesi sul  "CREDO" o simbolo degli apostoli. Nei prossimi giorni Inizieremo una nuova catechesi sul "PADRE NOSTRO" la preghiera del Signore.
Pace e bene

domenica 14 febbraio 2010

60 - Cieli nuovi e terra nuova


"Io vi scongiuro, fratelli miei, restate fedeli alla terra e non prestate fede a coloro che ci parlano di speranze ultraterrene! Sono avvelenatori, lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi e avvelenati loro stessi, di cui la terra è stanca: vadano dove vogliono!"(F. Nietzsche).
Gli atei dicono ai credenti: "Con la vostra "vita eterna" voi smobilitate gli uomini dalle loro lotte per la vita di questo mondo! Invece di occuparvi di una ipotetica "terra nuova" occupatevi piuttosto della nostra terra reale per renderla più abitabile!".
Jean-Jacques Rousseau nell’ultimo capitolo del suo "Contratto sociale" fa dell’ironia su questo punto: "Il cristianesimo è una religione tutta spirituale, preoccupata solo delle cose del cielo: la patria del cristiano non è di questo mondo. Certo, compie il suo dovere, ma lo compie con una profonda indifferenza sulla buona riuscita o meno della sua opera. Purché non abbia nulla da rimproverarsi, non gli importa molto che tutto vada bene o male quaggiù... La cosa essenziale è d’andare in paradiso; la rassegnazione è un mezzo ulteriore per raggiungere lo scopo". ...

domenica 7 febbraio 2010

59 – Il dogma dell’inferno

 
Sul dogma dell’inferno la Chiesa ha definito la sua fede:
1 - L’inferno esiste, come situazione "preparata per il diavolo e i suoi angeli" e nella quale l’uomo può cadere.
2 - L’ipotetico dannato vi cade subito dopo la morte.
3 - L’inferno è eterno.
Molti rifiutano Dio a causa dell’inferno e pongono un dilemma apparentemente insolubile: o un Dio-Amore che esclude l’inferno o un inferno che esclude Dio. E ancora: se Dio è amore, l’inferno è impensabile, assurdo. Che significato potrebbe avere, nel regno di un siffatto Dio, la permanenza eterna di una infelicità assoluta di uomini risorti? La chiave per la soluzione di questo problema, come di tutti i problemi della fede, è il dogma principale: "Dio è amore". Esiste l’inferno solo in questa luce....

lunedì 1 febbraio 2010

58 - Le pene eterne

imagesIl nostro  Credo non ha un articolo per affermare: "Credo l’inferno, la morte eterna", ma "credo la vita eterna". In altri termini: credo alIa salvezza che ci strappa dal peccato e dall’inferno, credo alla salvezza che ci fa figli di Dio ed eredi della vita eterna. Il cielo, e non l’inferno, è voluto da Dio. Perché il cielo è Dio stesso; mentre l’inferno è l’assenza di Dio.
L’inferno non può costituire da solo l’argomento di una predica, diversamente rischierà d’apparire come una creazione dell’uomo, che sarebbe mostruoso imputare a un Dio di bontà, a un Dio-Amore.
Le immagini bibliche dell’inferno sono tratte dalla storia o dalla vita quotidiana del popolo d’Israele. ...

domenica 24 gennaio 2010

57 - Il cielo

Tornando da un funerale spesso si dicono cose sublimi e verità indiscutibili sul conto del morto: "Ora sta meglio di noi! Se n’è andato in un mondo migliore!". Ma nessuno vorrebbe essere al suo posto; nessuno ha fretta di entrare in questo mondo cosiddetto migliore. Figuratevi! Il caro estinto ha perso tutto, è sotto il torchio del giudizio terribile di Dio, forse si trova già all’inferno, sicuramente dovrà fare un lungo purgatorio, chissà quando arriverà in cielo, in un cielo dove nessuno ha veramente voglia di andare! Quale cielo ci è stato presentato fin dall’infanzia? Cielo di troni fissi di fronte all’immutabile triangolo della Trinità; cielo di santi che cantano inni, con il loro piatto (aureola) che sta ben dritto dietro alla testa; cielo di angeli alati; cielo di anime disincarnate, ecc... Insomma un cielo di gente veramente annoiata e noiosa, che ci fa amare di più la nostra bella "valle di lacrime" nelle quali, oltretutto, sappiamo nuotare egregiamente e... stare a galla. ...

mercoledì 20 gennaio 2010

56 – La vita eterna. Amen

beato-angelico-sermone-della-montagna I tre quarti dei non credenti, per quanto saggi e sapienti, pensano alla morte come la fine di tutto. Né scienziati né filosofi possono affermare la vita eterna. Ma il cristiano lo può, partendo dalla fede in Dio e in Gesù Cristo.
Il nostro Dio è il Dio vivente perché la vera vita è amore e "Dio è amore" (1Gv 4,8). Il Dio vivente è "fonte della vita" (Sal 36,10). Ogni essere e ogni vita scaturiscono da lui nella continua successione degli istanti, come il fiume dalla sua sorgente (Sal 104,10-15). Ma Dio trasmette la vita all’uomo con un soffio personalissimo, per farne un vivente a sua immagine e somiglianza (Gen 2,7). Dio "non gode della morte di chi muore" (Ez 18,32); proibisce l’omicidio, anche quello di Caino, l’assassino del proprio fratello (Gen 4,11-15). La morte infatti è l’eliminazione di tutto. ...

lunedì 11 gennaio 2010

55 – La Risurrezione della carne - 2^ parte

gif4 Nel Nuovo Testamento è affermato chiaramente: "Colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi" (Rm 8,11). Il nostro soffio vitale si esaurisce su questa riva della vita. È necessario che lo Spirito Santo venga a sostituire il nostro principio vitale umano e, quindi, mortale, in modo che lo Spirito diventi veramente il nostro soffio vitale personale e definitivo. Cristo è "il primogenito di coloro che risuscitano dai morti" (Col 1,18), il "primo fra i risorti da morte" (At 26,23) "l’autore della vita" (At 3,15). "Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo" (1Cor 15,22). ...

domenica 3 gennaio 2010

54 - LA RISURREZIONE DELLA CARNE

Risurrezione della carne
La fine del simbolo ci invita a fissare il nostro sguardo nel futuro dell’uomo e del mondo. Che cosa attende l’uomo e il mondo? Dove li conduce Dio? Quale sorpresa ci riserva Dio? Qual è la nostra speranza?
La seconda parte del Credo ci aveva già fornito un inizio di risposta: Credo in Gesù Cristo... risorto da morte, salito al cielo da dove verrà a giudicare.
Questa terza parte del Credo si radica sulla seconda. La nostra speranza cristiana si fonda sull’avventura di Gesù: come lui così anche noi. ...

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Il Santo Natale - Commento di padre Fernando Armellini

Diffondi la Parola - Natale del Signore - 25 dicembre 2011

I Dehoniani

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