domenica 27 marzo 2011

9. La riconciliazione è impegnativa

La riconciliazione esigita da una conversione autentica è quindi molto impegnativa.
È anche per colpa mia se il mondo è ingiusto e ostile. È colpa del mio egoismo e della mia inerzia se milioni di uomini muoiono di fame, di guerre, di droga.
Purtroppo ognuno di noi vede le ingiustizie che gli altri commettono nei nostri confronti; tutti si mettono nei panni delle vittime, e quasi nessuno riconosce la sua parte di responsabilità e di colpa. Ma non possiamo chiedere perdono a questi fratelli e a Dio se non ci impegnamo a lottare coraggiosamente contro questi mali del mondo di cui siamo in qualche modo complici, e quindi se non lottiamo contro il nostro egoismo e la nostra passività che continuano ad alimentare questi mali.
Per questo oggi si chiama più volentieri sacramento della riconciliazione quello che una volta si chiamava sacramento della confessione. Riconosciamo così che il ritorno del peccatore a Dio comporta una vera e propria riconciliazione non solo con lui, ma anche con i fratelli.
E perfino una riconciliazione con noi stessi, con la verità profonda del nostro essere che il peccato ha sfigurato e distrutto. ...

sabato 19 marzo 2011

8. La Chiesa tra DIO e gli uomini

La conversione è essenzialmente un impegno di anti-peccato: una decisione della libertà umana, mossa e sorretta dalla grazia, di rigettare il peccato e di riorientarsi di nuovo verso Dio facendo di lui lo scopo e il senso ultimo della propria vita.
Ora questa decisione si esprime in gesti concreti anti-peccato, che danno scopo e autenticità alla volontà interiore di conversione.
Una caratteristica fondamentale del peccato è la sua capacità di creare divisione. Esso allontana l’uomo da Dio e dai fratelli. Anzi porta la lacerazione e la frattura perfino nell’intimo del suo cuore, facendo del peccatore un uomo diviso tra la forza del richiamo di Dio e la forza della suggestione del demonio. La conversione deve comportare quindi una riconciliazione; è essenzialmente una riconciliazione. ...

lunedì 14 marzo 2011

7. L’itinerario della conversione

Le radici del peccato restano in noi anche dopo il perdono di Dio e la nuova nascita alla vita divina. Il peccato resta in noi con la sua potenza di morte (cattive abitudini, tendenze e desideri cattivi) nonostante la serietà del nostro pentimento e del nostro proposito di non peccare più, e resta anche nelle strutture del mondo, della società, della cultura, nella storia dell’uomo che è una storia di peccato.
Chi sceglie Cristo si impegna con lui in una lotta senza sosta contro il peccato, che lo impegna tutta la vita. Tutta la vita è un continuo convertirsi, un continuo ritorno a Dio. ...

lunedì 7 marzo 2011

6. Conversione: Dio perdonando ci cambia dentro

Non basta riconoscere l’iniziativa dell’amore di Dio nella nostra conversione; occorre anche capire nel modo più giusto la natura del suo perdono.
Noi ci convertiamo solo perché vinti dalla grazia che ci cambia interiormente. La conversione non è la condizione per essere perdonati, ma la dimostrazione che il perdono di Dio ci ha raggiunto e ci ha cambiato il cuore. ...

Il Santo Natale - Commento di padre Fernando Armellini

Diffondi la Parola - Natale del Signore - 25 dicembre 2011

I Dehoniani

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