mercoledì 5 maggio 2010

1 – Il Battesimo

1828039787 Il battesimo è per il cristiano un inizio. È la porta d’ingresso nella chiesa, la porta della salvezza, la porta degli altri sacramenti. Poiché il battesimo è un inizio riportiamoci "in principio", all’inizio di tutti i tempi, alla sorgente di tutti gli esseri: all’amore onnipotente e traboccante del Creatore. Aprendo la bibbia leggiamo: "In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque" (Gen 1, 1-2).
In principio dunque c’è un Dio Padre che prepara con amore la culla degli uomini suoi figli. In principio, sulle acque che daranno origine ad ogni vita, è presente lo Spirito di Dio. Nessun peccato potrà cancellare il fatto che ogni uomo è nato da questa sorgente e da questo Spirito. L’amore paterno di Dio è perciò esteso ad ogni essere che fa parte della creazione, a chiunque appartiene a quella umanità formata da lui "a sua immagine e somiglianza" (Gen 1, 26). ...

Questo amore si manifesta in tutta la natura, nella sua fedeltà nonostante la perversità degli uomini. Leggiamo nella Genesi: "Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno" (Gen 8, 22).
Dio Padre è amore: ogni uomo, sua creatura, rimane "immerso", "battezzato" nel suo amore e vive per il suo soffio vitale divino (Gen 2, 7).
Dio dunque ha creato l’uomo per amarlo, come i genitori mettono al mondo un figlio per amarlo e per ricolmarlo di tutto ciò che avranno nel cuore e nelle mani.
Dio, come ogni genitore che si rispetti, non abbandona le sue creature, ma entra nella loro storia e si fa conoscere progressivamente agli uomini suoi figli. Per Israele egli si chiama Jahvé – "Io sono" –: "Io sono con voi, accanto a voi, per voi…". Oggi si chiama "Emmanuele" – "Dio con noi" – perché si è incarnato nell’umanità di Gesù di Nazaret. Gesù, sacramento dell’incontro con Dio, ha detto: "Chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv 14, 9).
I genitori mettono al mondo i loro figli per farli vivere, per farli vivere sempre meglio, felici, vivere della loro stessa vita, per condividere con loro tutto ciò che di meglio hanno nella loro vita: vorrebbero che i loro figli non morissero mai.
Dio crea l’uomo, suo figlio, per farlo vivere, vivere della sua stessa vita, vivere divinamente, vivere eternamente: Dio vuole che i suoi figli non muoiano mai e dona loro la vita eterna. Tutto questo è la salvezza.
La salvezza non è una cosa, un titolo, un biglietto d’ingresso in paradiso quando la morte ci metterà alla porta di questo mondo. La salvezza è una persona, è Cristo che ci trasforma in un essere nuovo, divino; ci trasforma in altri se stesso. La prima creazione (della quale abbiamo parlato brevemente poca fa) è avvenuta in vista di una nuova creazione per mezzo della quale un figlio d’uomo diventa figlio di Dio. Scrive l’apostolo Paolo: "Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove" (2Cor 5, 17). Queste cose nuove consistono né più né meno che nel "diventare partecipi della natura divina" (2Pt 1, 4), diventare come Dio, diventare Dio.
Come è possibile tutto questo?
- segue -

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