lunedì 31 agosto 2009

37 - Il terzo giorno risuscitò da morte - I discepoli di Gesù gridano la loro fede: il kerygma.

rubens01g Cosa significa: "Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture"? Quali Scritture? Dove sta scritto?
Si è d’accordo nel vedere il punto di partenza di questa formula nel libro del profeta Osea: "Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo giorno ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza" (Os 6,1-2).
Il targum (traduzione-attualizzazione-commento in aramaico della Scrittura) interpreta così questo testo: "Ci farà vivere nel giorno delle consolazioni che devono venire; nel giorno in cui farà rivivere i morti, ci farà risorgere e noi vivremo davanti a lui".

martedì 25 agosto 2009

36 - "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv12,32).

  Gesu Crocifisso - 01 Verso il 1550, i giapponesi si lamentavano con s. Francesco Saverio: "Se Dio è buono, perché non si è rivelato ai giapponesi prima del tuo arrivo? Perché ha tradito i nostri padri, nascondendo loro la conoscenza della verità? Se Dio vuole salvare tutti gli uomini per mezzo di Gesù Cristo perché ha tardato così a lungo a rivelarcelo?".
Nel 1919, il principe ereditario del Giappone Hiro-Hito, volle incontrare il card. Mercier e gli disse: "Ho letto nel vangelo, che Cristo ha comandato ai suoi discepoli di diffondere la sua dottrina in tutto il mondo. Perché allora i discepoli di Gesù non hanno eseguito il suo ordine? Esistono nel mio paese 80 milioni di abitanti, che non hanno mai inteso parlare della vostra religione".

mercoledì 12 agosto 2009

35 – Discese agli inferi

ChristusSurrexit
La spiegazione di questo articolo del credo non è facile. Tuttavia non possiamo snobbarlo o svuotarlo del suo contenuto, affermando che tale immagine esprime solamente la realtà della morte. Il credo ha già proclamato la realtà della morte di Gesù: "Fu crocifisso, morì e fu sepolto". Qui fa un passo avanti e ci vuol dire qualche altra cosa. La discesa di Cristo agli inferi fa parte della sostanza della buona novella.
Prima di Cristo, tutti i popoli avevano una vaga idea (speranza o timore), di continuare a vivere dopo la morte e tentavano di "localizzare", di "materializzare" quello che doveva essere un modo di vivere, di esistere nel regno dei morti: sheòl per i giudei, ade o tartaro per i greci, inferi per i latini. Lasciando da parte ogni "localizzazione sotterranea", gli inferi erano l’incontro di tutti i defunti, lo stato (non il luogo) in cui ciascuno entrava quando raggiungeva i suoi antenati, come i fiumi vanno al mare. Sono questi gli inferi in cui Gesù Cristo, appena spirato, raggiunse gli spiriti, le anime di tutti gli uomini morti prima di lui e che aspettavano la salvezza.
Cosa vi andò a fare? "Andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione" (1 Pt 3,19): "infatti è stata annunziata la buona novella anche ai morti, perché pur avendo subìto, perdendo la vita del corpo, la condanna comune a tutti gli uomini, vivano secondo Dio nello spirito" (1 Pt 4,6).
Gesù è venuto a salvare tutta l’umanità perché "Dio, nostro salvatore, vuole che tutti gli uomini siano salvati" (1 Tm 2,4). Quando si dice tutti non si intende solo i contemporanei di Cristo e noi che siamo venuti dopo, ma anche quelli che erano esistiti prima. Questi ultimi Gesù li ha cercati, trovati e salvati dove erano: negli inferi.
"Disceso da solo agli inferi, Cristo ne è risalito con una moltitudine" (S. Ignazio di Antiochia).

martedì 4 agosto 2009

34 – Fu sepolto

cr-depo-bourdon-x Fu sepolto. Era proprio necessario introdurre questa espressione in un simbolo della fede già così riassuntivo che aveva tralasciato completamente i fatti importanti della vita di Gesù, come la predicazione, i miracoli, ecc.?
La sepoltura, sotto la pietra della sua apparente banalità, nasconde la sua parte di mistero. Essa sottolinea una realtà fondamentale: Gesù fu veramente uomo come gli altri; aveva un corpo vero. Il seppellimento è il fatto più eloquente che ci fa dire d’un essere: è stato un uomo in carne e ossa. Non si possono seppellire uno spirito, un angelo, un demonio, un’idea, un’apparenza ecc. Cristo fu sepolto, come un uomo qualsiasi.
Il Signore è stato sepolto in circostanze ben precise. I vangeli le riferiscono minuziosamente. "Giuseppe d’Arimatea... chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse... Vi andò anche Nicodemo... e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre (ossia Kg. 32,700). Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i giudei" (Gv 19,38-40). "Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova che si era fatta scavare nella roccia: rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro se ne andò... Il giorno dopo, che era Parasceve (venerdì, giorno in cui si facevano i preparativi per il sabato), si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei dicendo: "Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore disse, mentre era vivo: dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risuscitato dai morti. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima! Pilato disse loro: Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete. Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia" (Mt 27,59-66).
Dopo la feroce flagellazione, la crocifissione, il colpo di lancia al cuore, il rapporto ufficiale fatto dal centurione a Pilato, con una quantità di aromi capaci di asfissiare, nel piccolo spazio di una tomba chiusa, anche un sano, era evidente che Gesù giacevaCristo del Mantegna morto, senza possibilità di ritornare in vita. Sigillando la pietra e mettendovi la guardia, non poteva nemmeno essere sottratto dai discepoli. La profezia di Gesù: "Dopo tre giorni risusciterò" era quindi, umanamente parlando, assolutamente impossibile.

Il Santo Natale - Commento di padre Fernando Armellini

Diffondi la Parola - Natale del Signore - 25 dicembre 2011

I Dehoniani

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