Il Padre nostro ci fa chiedere prima il perdono dei peccati commessi, poi ci fa domandare di evitarli in avvenire, con l’invocazione: Liberaci dal male, liberaci dal Maligno.
Il male viene dal Maligno che ha introdotto il peccato nel mondo, essendo omicida fin dal principio (Gv 8,44).
Scrive sant’Ambrogio: “Il Signore che ha cancellato il vostro peccato e ha perdonato le vostre colpe, è in grado di proteggervi e di custodirvi contro le insidie del diavolo che è il vostro avversario, perché il nemico che suole generare la colpa, non vi sorprenda. Ma chi si affida a Dio, non teme il diavolo. "Se infatti Dio è dalla nostra parte, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31). ...
Chiedendo di essere liberati dal Maligno, noi preghiamo anche di essere liberati da tutti i mali di cui egli è l’artefice e l’istigatore. Così prega la Chiesa ogni giorno nella celebrazione eucaristica: “Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo”.
Conclusione
A proposito del Padre nostro, santa Teresa d’Avila dice: “C’è da lodare Dio nel considerare la sublime perfezione di questa preghiera evangelica. Come si vede che fu insegnata da quel Maestro! Ognuno può servirsene secondo i suoi particolari bisogni, perché in poche parole racchiude tutto quanto si può dire... Io ne sono tutta meravigliata e mi pare che avendo questa preghiera non ci debba occorrere altro libro, bastandoci essa sola.La preghiera insegnataci da Cristo, infatti, è la sintesi della fede, è preghiera sublime e sicura, sazia l’anima e la libera da ogni ansia e paura dell’ignoto e del Maligno. È un grido di certezza nell’amore di Dio, “Padre di tutti, che è al sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4,6).
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