domenica 27 dicembre 2009

53 - Le indulgenze

Porziuncola05Le indulgenze sono un’applicazione della comunione dei santi alla remissione dei peccati.
Nella Chiesa primitiva, le persecuzioni provocarono l’apostasia dei deboli, che, davanti alla tortura, rinnegarono Cristo. Questi apostati (cui furono aggiunti presto gli omicidi e gli adulteri) erano "scomunicati" e sottomessi, per tutta la vita, a pubblica penitenza: un cilicio come vestito, capelli tagliati, astinenza perpetua dalla carne, e, se sposati, dai rapporti coniugali; proibizione del servizio militare, di funzioni pubbliche, d’ogni commercio, ecc. ...
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Avveniva allora che certi martiri, mentre attendevano in prigione la loro esecuzione, o certi confessori della fede sopravvissuti alla tortura, dessero agli apostati pentiti delle "lettere di pace", dove si intercedeva presso il vescovo perché, tenuto conto delle sofferenze dei martiri, se ne cedesse il "merito" agli apostati pentiti, scontando la loro penitenza. Scrive s. Cipriano vescovo di Cartagine e martire (+14 settembre 258): "Crediamo che i meriti dei martiri abbiano un grande potere presso il giudice sovrano... Egli può ratificare quanto i martiri hanno domandato e i vescovi fatto".
La penitenza pubblica cadde in disuso fin dal IV secolo.
Nel VII secolo i monaci irlandesi reintrodussero la penitenza sacramentale, nella forma di "penitenza tariffata". I peccati gravi danno luogo a una penitenza fissata da una tariffa ufficiale (ad esempio: 100 giorni, 1 anno, 7 anni, 7 quarantene (= quaresime)... di digiuno a pane e acqua).
In mancanza delle "lettere di pace" dei martiri, si possono dare delle lettere di credito per la costruzione di Chiese, di monasteri, di ospedali, di ponti, delle dighe in Olanda, o per la redenzione degli schiavi. Si apriva così la porta alle buone opere, ma anche al commercio e alle speculazioni. Ciò accadde non di rado dal X al XVI secolo: speculazione dei potenti e superstizione della povera gente. Nel 1561 il Concilio di Trento soppresse i collettori delle offerte indulgenziate. Nel 1569 Pio V stabilì la gratuità delle indulgenze: l’elemosina fu sostituita da una preghiera, da una visita in chiesa o da altro.
Il 1° gennaio 1967 Paolo VI riformò le indulgenze. Sono questi i due punti essenziali:
- È abolito il tariffario delle indulgenze parziali.
- Per ricevere l’indulgenza plenaria, oltre alla confessione, alla comunione e alla preghiera secondo le intenzioni del papa, è necessario "che sia escluso ogni attaccamento a qualsiasi peccato anche veniale".

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