L’esistenza di angeli e di demoni è continuamente affermata dalla Bibbia. Nel N.T. la rivelazione sugli angeli e sui demoni si chiarisce e prende contorni più precisi attorno a Cristo Gesù.
Satana s’avvicina agli uomini sempre come tentatore. L’uomo per natura è debole ed è meno astuto del diavolo. Da sempre il peccato è innanzitutto l’atto della potenza delle tenebre, del serpente antico, del padre della menzogna, del maligno. Se vogliamo dare un nome a questa potenza, il più adeguato è forse quello di tentatore.
Nella lotta contro l’avversario Gesù conseguì completa vittoria. Ma tale lotta continua nel combattimento spirituale del cristiano. La tattica del tentatore è sempre la stessa; egli è il serpente, lo strisciante, il mentitore. Ma, forte in Cristo, il cristiano umile, prudente, che prega, non ha nulla da temere: "Non capisco tutte queste paure che ci fanno gridare: il demonio, il demonio! quando invece possiamo dire: Dio, Dio!" (s. Teresa d’Avila).
Il vangelo di Matteo conclude così il racconto della tentazione di Gesù nel deserto: "Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servivano".
Può anche trattarsi di un "messaggio" interiore che la Bibbia esprime con l’espressione "un angelo apparve in sogno", per dire: una forte ispirazione di Dio, un’evidente luce soprannaturale. Stiamo dunque attenti a non vedere in ogni luogo angeli o demoni. Ma dobbiamo anche stare attenti a non volerli vedere in nessuna parte. È contro la fede cristiana mettere in dubbio l’esistenza degli angeli o quella dei demoni, le loro qualità di creature personali, spirituali (incorporali), immortali, dotate di conoscenza e di libertà. Gli angeli, per un dono gratuito di Dio, sono stati elevati alla vita soprannaturale. Essi ricevono da Cristo, che è il loro capo, la partecipazione alla vita stessa di Dio: è la "grazia" che li fa figli di Dio. Siamo dunque fratelli e sorelle degli angeli, figli e figlie di Dio come loro. Ma siamo a loro inferiori in quanto siamo anche materia, "spiriti incarnati".
L’uomo è così la cerniera fra l’universo visibile e quello invisibile, fra il mondo degli spiriti e il mondo dei corpi. In noi avviene l’unità perfetta di questi due mondi. Per questo il Figlio eterno di Dio, volendo tutto riunire per tutto divinizzare (Ef 1,10; Col 1,16-20), si è fatto uomo, non angelo. Per la sua natura umana resta "inferiore agli angeli" (Eb 2,7), per la sua natura divina è infinitamente superiore agli angeli (Eb 1,4-13).
Qual è la funzione degli angeli? Gesù si riferisce agli angeli come a esseri reali e attivi che vegliano sugli uomini e vedono la faccia del Padre che è nei cieli (Mt 18,10).
Sono al servizio di Dio (Mt 4,11; 26,53; Lc 22,43) e a servizio dell’uomo, "spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza" (Eb 1,14).
Nessun commento:
Posta un commento