lunedì 16 novembre 2009

48 - "La Chiesa è Gesù Cristo che vive in forma di comunità" (Bonhoeffer)

pentecoste1Dalle pagine degli Atti (At 2,42-48), gli apostoli appaiono come i responsabili della comunità: testimoni privilegiati della risurrezione, maestri qualificati dell’evangelizzazione e della catechesi.
Ma non c’erano solo loro quando lo Spirito si posò su ciascuno di loro e tutti furono ripieni di Spirito santo: erano circa centoventi, erano una comunità di fratelli (cfr At 1,15).
Cristo è il centro invisibile di questa comunità e tutti noi siamo "uno" in Cristo Gesù (cfr Gal 3,28). Lui è l’unica vite di cui noi siamo i tralci (cfr. Gv 15). Veramente "la Chiesa è Gesù Cristo che vive in forma di comunità" (Bonhoeffer), costituendo con i cristiani "il Cristo totale, capo e membra" (s. Agostino).
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E questo ci porta a comprendere la Chiesa come corpo di Cristo. I cristiani sono membra di Cristo e membra gli uni degli altri. È la stessa realtà sconvolgente espressa con l’immagine della vite e dei tralci: la stessa vita circola nel capo e nelle membra. Ma a questo punto non siamo più a livello d’immagine. "La Chiesa è il corpo di Cristo" significa realmente il corpo personale di Cristo risorto. I fedeli per mezzo della fede e dei sacramenti beneficiano fin d’ora della stessa vita del Risorto per mezzo dello Spirito santo. "Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?... Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito santo che è in voi?" (1Cor 6,15 e 19).
Dio è più realistico di quanto possiamo credere. "Il Padre lo ha costituito su tutte le cose a capo della Chiesa, la quale, è il suo corpo" (Ef 1,22). La testa e le membra costituiscono certamente un solo corpo e tuttavia la testa è distinta dal corpo e superiore al corpo, pur facendone parte.
Non si tratta di un corpo morale o giuridico come "il corpo diplomatico", ma di un corpo realmente unificato in Gesù Cristo, il corpo personale, reale, fisico, di Cristo (cfr 1Cor 12,12-31).
Come è possibile che la Chiesa rimanga realmente, corporalmente una in se stessa e una con il suo Signore?
Risponde Paolo: "Il calice di benedizione che noi benediciamo (nell’eucaristia) non è forse comunione col sangue di Cristo. E il pane che noi spezziamo (nell’eucaristia) non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane" (1Cor 10,16-17).
La Chiesa, dunque, è il corpo di Cristo mediante il battesimo della fede che ci immerge in lui, e lo ridiventa continuamente mediante l’eucaristia.
Essenza dell’eucaristia è "incorporarci" realmente in Cristo e fra di noi.
Le nostre messe valgono tanto quanto la nostra unità in Cristo e nei fratelli.
Unità non è uniformità; è consonanza non monotonia. Dobbiamo accettare l’altro diverso, non solamente tollerarlo diverso; dobbiamo amarlo diverso. Dialogo sempre; contraddizione a volte; intolleranza mai. "Ciò che mi ha traumatizzato, e profondamente, non è d’essermi imbattuto nel contrasto che accetto sempre, ma nell’odio" (p. Congar).
"Noi crediamo che la Chiesa... è indefettibilmente santa. Infatti Cristo, Figlio di Dio, il quale con il Padre e lo Spirito è proclamato "il solo santo", ha amato la Chiesa come sua sposa e ha dato se stesso per essa, al fine di santificarla, e l’ha unita a sé come suo corpo e l’ha riempita col dono dello Spirito santo per la gloria di Dio" (Conc. Vat. II LG 39).
La Chiesa è il campo privilegiato dell’opera dello Spirito santo nel mondo. In primo piano nella Chiesa, dunque, non viene il volto di noi povera gente che vi ci troviamo riuniti, ma l’opera dello Spirito che ci riunisce e che mantiene la purezza della fede e elimina continuamente le nostre scorie. Il dono di Gesù risorto al mondo è lo Spirito per la remissione dei peccati (Gv 20,19-23).
Gesù ha istituito la Chiesa come forza e luogo per la remissione dei peccati. Non meravigliamoci se troviamo anche dei panni sporchi in questa lavanderia!
Cattolico vuol dire universale. Chiesa cattolica vuol dire "assemblea universale", comunità di tutti gli uomini in Cristo. La Chiesa era già cattolica il giorno di Pentecoste quando i suoi membri erano tutti chiusi fra le mura di una stanza. Dei cristiani deboli compresero che erano cattolici perché portavano nel cuore il segreto della salvezza di tutti e avevano la forza miracolosa di Gesù per realizzarla concretamente.
Oggi tocca a noi. Abbiamo Cristo, pizzico di lievito, capace di fermentare tutta la pasta umana (Mt 13,33). Anche il più scalcinato dei cristiani ha una ghianda in mano. Se la semina, capirà che portava con sé una foresta.
Tu sarai veramente cattolico quando sentirai il mondo intero battere nel tuo cuore di cristiano.
( segue)

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