lunedì 9 novembre 2009

47 – La Santa Chiesa Cattolica

pentecoste Il simbolo degli apostoli ci fa dire: "Credo in Dio Padre... in Gesù Cristo... nello Spirito santo"; e poi "credo la santa Chiesa".
Dio non si vede: lo si crede o lo si nega. Possiamo negare Dio, Cristo, lo Spirito, ma non si può negare la Chiesa perché è un fatto. Possiamo ignorare il significato di questo fatto, il mistero, ma neppure un ateo che nega senza ombra di dubbio l’esistenza di Dio, può negare l’esistenza della Chiesa.
La Chiesa è un fatto: papa, vescovi, preti, diocesi, parrocchie... La Chiesa è un fatto da duemila anni. Tutti possono constatare l’esistenza della Chiesa. Solo i credenti credono che essa è una, santa, cattolica e apostolica.

Sulla Chiesa piove. Sulla chiesa piovono critiche dall’esterno e dall’interno:
- La chiesa è un ostacolo alla libertà e all’inventiva. In essa è già tutto fatto, tutto scritto; non c’è più nulla da scoprire o da fare.
- È troppo madre. Ci tratta da neonati, da minorenni, o peggio, da minorati.
- È una istituzione d’altri tempi (idee, linguaggio, riti, paludamenti... da medioevo) troppo lontana dal nostro modo di pensare, di sentire, di pregare, di amare.
- È triste e paurosa.
- È giuridica, moralistica, autoritaria, pignola. Cristo ha detto: "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,35) ma io non trovo questo amore nella mia chiesa.
- Si parla molto di Chiesa dei poveri. Sono parole. La Chiesa, sostanzialmente, resta legata ai poteri economici, è sempre dalla parte del potere costituito, anche se repressivo, e contro le rivoluzioni. Cercatela dalla parte dei ricchi e dei potenti.
- Pretende di avere tutta la verità in esclusiva, di sapere tutto e di fare da maestra a tutti. È infallibile come una vecchia zitella che ha sempre ragione.
- Come credere a una comunità i cui appartenenti si combattono reciprocamente proprio in nome della loro fede e della pratica che ne consegue?
- Ecc.
Scrive Gilbert Cesbron: "Parliamo della Chiesa!" quasi alla stregua di come diciamo "la gente" dimenticandoci che siamo anche noi Chiesa. Se la vogliamo mettere sotto accusa, che sui banchi degli accusati non siedano solo vescovi, teologi e liturgisti, ma anche tutti quei "fedeli" che sono così poco fedeli... Dobbiamo ammettere d’aver indotto il mondo a credere che le nostre mani giunte erano il contrario di quelle aperte, di quelle attive, tese.
Se i cristiani avessero tenuto conto del terribile avvertimento di Paolo: "Con Dio non si scherza!", se non avessero così a lungo trescato col denaro, col potere, sarebbero meno contestati, e Cristo con loro. Il fatto che oggi la mappa della cristianità coincida con quella dei paesi opulenti è una prova lampante che l’occidente è fatto per il regno della terra, non per l’altro. Quale umiliazione!.
Tutte le critiche anche asprissime, purché vere, sono una grazia perché invitano la Chiesa a rivedere le sue posizioni, a mettersi nella verità, a ritornare all’originale e all’essenziale.
Cos’è la Chiesa? Chiesa vuol dire "assemblea" o "comunità". Senza voler mettere il papa o il prete fuori dalla Chiesa, dobbiamo dire che loro non sono la Chiesa. Essi sono della Chiesa, vi esercitano un servizio importante, ma non sono la Chiesa.
Ciò che Cristo ha voluto, sostanzialmente, quando ha fondato la Chiesa è: che tutti gli uomini siano "convocati" nell’amore.
Dio è amore. È in se stesso comunità di persone che si amano al punto da costituire un solo Dio. Per questo non dobbiamo cercare la radice della Chiesa in Gesù Cristo, ma ancora più in profondità: nella natura stessa di Dio. La Trinità è Chiesa, assemblea, comunità. La nostra Chiesa è a immagine e somiglianza di quella. "Tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi una cosa sola... Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me" (Gv 17,21-23).
Colui che riunisce nell’unità questa umanità dispersa e la lega a sé con un amore sponsale è il Figlio diventato uomo, Cristo Gesù. In questo modo "la Chiesa è Gesù Cristo esistente in forma di comunità" (Dietrich Bonhoeffer).
Se vogliamo andare all’essenziale, alla Chiesa come l’ha voluta Cristo, dobbiamo vederla come l’insieme degli uomini che credono in Gesù Cristo, che sperano la salvezza promessa, che si amano al punto da voler formare una comunità di fratelli, a immagine e somiglianza della Trinità.
La Chiesa infatti ha avuto inizio come un incontro di fratelli, una comunità di fede e di amore, una condivisione in tutto: "Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere... Tutti quelli che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore..." (At 2,42-48).
È certamente questa la Chiesa che Cristo, o meglio, la Trinità, ha voluto.  (segue)

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