lunedì 20 luglio 2009

32 - Siete stati comprati a caro prezzo (1Cor 6,20; 7,23).

gesù misericordioso La passione e morte di Cristo ci vengono presentate dalla Bibbia come sacrificio, riscatto, redenzione, salvezza, remissione dei peccati ecc.
Il prezzo di questo riscatto e di questo acquisto è stato il sangue di Cristo. "Abbiamo la redenzione mediante il suo sangue" (Ef 1,7). "Cristo Gesù ha dato se stesso in riscatto per tutti" (1 Tm 2,6). "Tu (Cristo) sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione" (Ap 5,9). "Siete stati comprati a caro prezzo" (1Cor 6,20; 7,23).
Nella messa ci viene ripresentato il corpo di Cristo "offerto in sacrificio" per noi e il sangue di Cristo "versato per tutti in remissione dei peccati".
Il sangue (= la vita) di Cristo non è stato versato come riscatto al diavolo: non si tratta di una transazione commerciale per l’acquisto dell’umanità, per il passaggio di proprietà da satana a Dio. Non è neppure un prezzo pagato a Dio per "soddisfare" la sua giustizia o la sua collera. Dio non è un giustiziere sanguinario, un usuraio rapace a cui non interessa la provenienza del riscatto, che sacrifica l’innocente (Cristo) al posto del colpevole (l’umanità) purché qualcuno paghi e gli restituisca il suo avere. Se "Dio è amore" (1 Gv 4,8) dobbiamo eliminare dal mistero cristiano tutto quanto non è amore, tutti i residui delle idee pagane che stentano a morire in noi.
"Quasi tutte le religioni gravitano attorno al problema dell’espiazione; esse si radicano nella coscienza che l’uomo ha della propria colpevolezza davanti a Dio e rappresentano un tentativo di placare il senso di colpa, per vincere il peccato (e la paura) con azioni espiatorie da presentare a Dio. Nel Nuovo Testamento invece la situazione è quasi esattamente capovolta. Non è l’uomo che si accosta a Dio per presentargli un’offerta riparatrice, ma è Dio che si avvicina all’uomo per accordargli un dono. Per iniziativa stessa della sua potenza amorosa, egli restaura il diritto leso, giustificando l’uomo colpevole mediante la sua misericordia creatrice e richiamando alla vita colui che era morto. La sua giustizia è grazia... Qui ci troviamo davvero di fronte alla svolta portata dal cristianesimo nella storia delle religioni: il Nuovo Testamento non dice che gli uomini si riconcilino con Dio, come del resto dovremmo attenderci, perché sono essi che hanno sbagliato, non Dio. Ci dice invece: "È stato Dio a riconciliare a sé il mondo in Cristo" (2Cor 5,19)" (Joseph Ratzinger).
Il capitolo 15 di Luca ci dice che non è l’uomo che cerca Dio, ma Dio che cerca l’uomo, lo porta sulle sue spalle e lo riaccoglie nella sua casa: è Dio che si assume il gravoso impegno della reintegrazione del figlio prodigo e della pietà onerosa del samaritano (Lc 10, 29-37). "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3,16). Dio si fa uomo, diventa membro a pieno diritto di questa umanità, ne è addirittura il capo, la testa, e in lui l’umanità intera offre a Dio un sacrificio d’amore: l’obbedienza assoluta a Dio, l’adesione a Dio fino alla morte.

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