martedì 15 novembre 2011

1. EVANGELIZZARE TUTTI

Evangelizzazione
"Evangelizzare tutti" va inteso nel duplice senso che tutti dobbiamo evangelizzare e che tutti devono essere evangelizzati.
Ci troviamo a una svolta della storia di proporzioni inedite. Quindi, come prima cosa, occorre prendere coscienza di questa novità.
Globalmente la situazione può essere qualificata con il termine "stato di missione". Alle spalle abbiamo la "cristianità" medievale con la sua simbiosi tra fede e società, che lentamente si è sfaldata e non ne sussistono che i frammenti.
Cerchiamo di vedere chiaro in questa situazione di crisi,
dal momento che l’evangelizzazione deve fare i conti con essa.
La CEI ha detto che il mutamento delle condizioni di vita è stato così "vertiginoso" che esso "ci è largamente sfuggito di mano" (CEI, La Chiesa italiana e le prospettive del paese, 23 ottobre 1981, n. 3).

Tale mutamento ha provocato una crisi religiosa. Tale crisi ha due connotati. Da una parte la caduta della pratica religiosa e l’aumento degli indifferenti: quelli per cui Cristo non significa più nulla e che non chiedono più nulla alla Chiesa.
Dall’altra la diminuzione dei credenti convinti che aderiscono con la vita ai valori cristiani.
È grande il numero di coloro che, pur conservando qualche legame con la religione cristiana, tuttavia escludono la fede dalla propria vita e dal proprio pensiero; non fanno cioè nessun riferimento alla religione nell’atto di fare una scelta concreta: la fede non è più il criterio del pensare e la norma dell’agire.
E questo non perché abbiano preso una posizione di fronte al problema di Dio dando una risposta negativa: il problema non si pone neppure.
Molti sono così immersi nei problemi materiali che non hanno più spazio per pensare ad altro. Far soldi e godersi la vita è il grande scopo che sembra coprire tutto il loro orizzonte.
E tutto questo può coesistere con una certa pratica religiosa legata alle tradizioni dell’ambiente. Si tratta evidentemente di una pratica saltuaria, connessa con alcune circostanze della vita: grandi feste, sacramenti dei figli, matrimoni, funerali...
Certo non ci sono solo le ombre. Ci sono anche segni di speranza. C’è l’aspirazione verso una nuova qualità di vita: molti si pongono la questione del senso della vita.
Contro la tendenza del riflusso nel privato crescono le persone in cui è vivo il bisogno di solidarietà.
Nel matetialismo asfissiante che infiacchisce la società molti avvertono il bisogno di ristabilire il primato dell’essere sull’avere, dello spirituale sul materiale, dell’uomo sulla tecnica.
Mentre cresce il numero degli indifferenti, una minoranza viva e dinamica tende a un’adesione matura, personale e convinta alla fede e la traduce in pratica. Dalla situazione descritta sommariamente derivano tre conseguenze:
1. Non si può affrontare la mutata situazione di oggi e i problemi nuovi che essa pone, con gli strumenti di ieri. Già nel 1964 Paolo VI diceva ai vescovi italiani:
"L’ordinaria amministrazione del governo pastorale non è più sufficiente a pareggiare la misura dei nostri doveri e delle altrui necessità".
2. Oggi per l’evangelizzazione non si può contare molto sulla collaborazione fattiva della famiglia, della scuola, delle istituzioni pubbliche, perché in gran parte sono attraversate dalla crisi. Bisogna partire dalle forze interne della Chiesa perché diventino fermento della società e perché offrano, in spirito di servizio, proposte di soluzione alla crisi in atto.
3. II problema è troppo grave per pensare di risolverlo in tempi brevi. Bisogna cominciare subito, mettendo tutto l’impegno e la generosità, ma occorre allo stesso tempo guardare lontano. Ci vogliono programmi pastorali a largo respiro.
E le virtù che più ci occorrono sono la speranza, la pazienza e la tenacia.
Non è per nulla scontato che i cristiani conoscano il vangelo.
Credono di conoscerlo. E sotto questo aspetto la loro situazione è peggiore di quella dei pagani. Per questo bisogna ribadire che il primo compito della Chiesa, sempre e dovunque, è l’evangelizzazione.
II punto di partenza di ogni iniziativa della Chiesa è sempre la Parola e il Pane spezzato.
- segue -

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