Tutte queste forme di fallimento, di tragedia, di sofferenza, nascono in qualche modo dal peccato e sono legate al peccato. È quindi possibile scoprire un collegamento reale tra l’egoismo, la viltà, l’inerzia e la cupidigia dell’uomo e questi mali individuali e collettivi che sono la manifestazione inequivocabile del peccato. ...
Primo compito del cristiano è acquisire per sé il senso della responsabilità, scoprendo il legame che unisce le sue scelte libere di uomo ai mali del mondo. E questo perché il peccato prende corpo nella realtà della mia vita e nella realtà del mondo.
Esso prende corpo nella psicologia dell’uomo, diventa l’insieme delle sue abitudini cattive, delle sue tendenze peccaminose, dei suoi desideri distruttivi, che diventano sempre più forti in seguito al peccato.
Ma prende corpo anche nelle strutture della società rendendole ingiuste e oppressive; prende corpo nei mezzi di comunicazione facendone strumento della menzogna e del disordine morale; prende corpo nei comportamenti negativi dei genitori, educatori... che con gli insegnamenti sbagliati e i cattivi esempi introducono elementi di deformazione e di disordine morale nell’animo dei figli e degli alunni, depositando in essi un seme di male che continuerà a germogliare per tutta la vita e forse sarà trasmesso ad altri ancora.
Il male prodotto dal peccato ci sfugge di mano e causa una spirale di disordine, di distruzioni e di sofferenze, che si allarga molto al di là di quanto pensavamo e volevamo. Se fossimo più abituati a riflettere sulle conseguenze di bene e di male che le nostre scelte produrranno in noi e negli altri, saremmo molto più responsabili. Se, ad esempio, il burocrate, il politico, il medico... potessero vedere le sofferenze che essi causano a tante persone con il loro assenteismo, la loro corruzione, il loro egoismo individuale e di gruppo, sentirebbero in modo ben più grave il peso di questi atteggiamenti che forse non avvertono per nulla. Quello che ci manca è quindi la consapevolezza della responsabilità, che ci permetterebbe di vedere anzitutto la negatività umana del peccato, il suo carico di sofferenze e di distruzione.
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